Il pane perduto

Il pane perduto

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  • Create Date:2021-05-08 05:52:05
  • Update Date:2025-09-06
  • Status:finish
  • Author:Edith Bruck
  • ISBN:8834604512
  • Environment:PC/Android/iPhone/iPad/Kindle

Summary

Per non dimenticare e per non far dimenticare, Edith Bruck, a sessant’anni dal suo primo libro, sorvola sulle ali della memoria eterna i propri passi, scalza e felice con poco come durante l’infanzia, con zoccoli di legno per le quattro stagioni, sul suolo della Polonia di Auschwitz e nella Germania seminata di campi di concentramento。 Miracolosamente sopravvissuta con il sostegno della sorella più grande Judit, ricomincia l’odissea。 Il tentativo di vivere, ma dove, come, con chi? Dietro di sé vite bruciate, comprese quelle dei genitori, davanti a sé macerie reali ed emotive。 Il mondo le appare estraneo, l’accoglienza e l’ascolto pari a zero, e decide di fuggire verso un altrove。 Che fare con la propria salvezza? Bruck racconta la sensazione di estraneità rispetto ai suoi stessi familiari che non hanno fatto esperienza del lager, il tentativo di insediarsi in Israele e lì di inventarsi una vita tutta nuova, le fughe, le tournée in giro per l’Europa al seguito di un corpo di ballo composto di esuli, l’approdo in Italia e la direzione di un centro estetico frequentato dalla “Roma bene” degli anni Cinquanta, infine l’incontro fondamentale con il compagno di una vita, il poeta e regista Nelo Risi, un sodalizio artistico e sentimentale che durerà oltre sessant’anni。 Fino a giungere all’oggi, a una serie di riflessioni preziosissime sui pericoli dell’attuale ondata xenofoba, e a una spiazzante lettera finale a Dio, in cui Bruck mostra senza reticenze i suoi dubbi, le sue speranze e il suo desiderio ancora intatto di tramandare alle generazioni future un capitolo di storia del Novecento da raccontare ancora e ancora。

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Reviews

Martina

Ascoltato in audiolibro。 Tra i candidati al premio strega 2021 fin ora il migliore che ho letto/ascoltato! Spero che vinca (o che almeno finisca della cinquina!) Commuovente memoir che attraversa la tragedia della shoah e che ha il coraggio di raccontare anche quello che è successo dopo e come il male abbia degli strascichi ben più profondi dell’atto stesso。

Renzo

Il valore della Memoria, oggi ancor più necessaria in un tempo in cui ancora molte, troppe persone, auspicano un mondo fondato sul privilegio, sull'egoismo, sul sopruso, sulla prepotenza e sulla violenza。 La candidatura al premio Strega appare un po' forzata, ma questo nulla toglie al valore del libro。 Il valore della Memoria, oggi ancor più necessaria in un tempo in cui ancora molte, troppe persone, auspicano un mondo fondato sul privilegio, sull'egoismo, sul sopruso, sulla prepotenza e sulla violenza。 La candidatura al premio Strega appare un po' forzata, ma questo nulla toglie al valore del libro。 。。。more

Alessandra Galardi

La lettera scritta dall’autrice in fondo al libro e che le è valsa la visita di Papa Francesco, è uno dei testi laico-religioso più intenso che abbia mai letto。 Papa Francesco ha probabilmente capito che quello che ha vissuto l’autrice come tante altre persone durante la seconda guerra mondiale, non va dimenticato, non va va allontanato, ma assolutamente ricordato, sottolineato soprattutto in questo periodo storico che stiamo vivendo。 Questa memoria storica andrebbe insegnata e raccontata contin La lettera scritta dall’autrice in fondo al libro e che le è valsa la visita di Papa Francesco, è uno dei testi laico-religioso più intenso che abbia mai letto。 Papa Francesco ha probabilmente capito che quello che ha vissuto l’autrice come tante altre persone durante la seconda guerra mondiale, non va dimenticato, non va va allontanato, ma assolutamente ricordato, sottolineato soprattutto in questo periodo storico che stiamo vivendo。 Questa memoria storica andrebbe insegnata e raccontata continuamente ai nostri ragazzi, ma anche a noi。 。。。more

Booktearainyday

Vorrei disperatamente dare 4 stelle, ma è troppo rapido per potere essere davvero apprezzato。 Ci sono troppi fatti che vengono narrati in maniera raffazzonata。 Peccato。

Liliana

4。5"Ci vorrebbe una lingua nuova per raccontare Auschwitz"。Come si può trasmettere un'esperienza che è al di la della parola, al di là della comprensione, al di là di ciò che è umano? Cara Edith, con me ci sei riuscita, ho preso una pietra dal tuo enorme e pesante sacco, hai illuminato la mia coscienza di giovane madre。 Grazie 4。5"Ci vorrebbe una lingua nuova per raccontare Auschwitz"。Come si può trasmettere un'esperienza che è al di la della parola, al di là della comprensione, al di là di ciò che è umano? Cara Edith, con me ci sei riuscita, ho preso una pietra dal tuo enorme e pesante sacco, hai illuminato la mia coscienza di giovane madre。 Grazie 。。。more

Gabril

“Mi hanno separata dalla mamma, la mamma, la mamma” ripetevo mentre venni spogliata, e cadevano le mie trecce con i fiocchi e venivo rasata, disinfettata, rivestita con una lunga palandrana grigia, zoccoli di legno ai piedi e sul collo appeso un numero: 11152, da allora il mio nome。 “Non si può commentare, solo leggere e riflettere。(Spiace constatare però che su questo testo non sia stato fatto un adeguato lavoro di editing, lasciando in molti punti una sintassi traballante che penalizza la chia “Mi hanno separata dalla mamma, la mamma, la mamma” ripetevo mentre venni spogliata, e cadevano le mie trecce con i fiocchi e venivo rasata, disinfettata, rivestita con una lunga palandrana grigia, zoccoli di legno ai piedi e sul collo appeso un numero: 11152, da allora il mio nome。 “Non si può commentare, solo leggere e riflettere。(Spiace constatare però che su questo testo non sia stato fatto un adeguato lavoro di editing, lasciando in molti punti una sintassi traballante che penalizza la chiarezza semplice e drammatica del contenuto)。 。。。more

Chiara Nonnato

Ho iniziato a leggere questo libro consapevole che sarei stata catapultata in quegli anni di storia pieni di orrore, violenza e odio ingiustificabili。Così è stato, anzi è stato molto di più。 La scrittura dell’autrice mi ha resa spettatrice impotente della sua vita travagliata: la famiglia sradicata dalle proprie radici, sfasciata, maltrattata, uccisa。 Ditke bambina, che per strani “momenti di luce” e giochi del destino sopravvive con la sorella Judith alla follia nazista, alla fame, alle torture Ho iniziato a leggere questo libro consapevole che sarei stata catapultata in quegli anni di storia pieni di orrore, violenza e odio ingiustificabili。Così è stato, anzi è stato molto di più。 La scrittura dell’autrice mi ha resa spettatrice impotente della sua vita travagliata: la famiglia sradicata dalle proprie radici, sfasciata, maltrattata, uccisa。 Ditke bambina, che per strani “momenti di luce” e giochi del destino sopravvive con la sorella Judith alla follia nazista, alla fame, alle torture, al lavoro alla perdita d’identità e rinasce grazie alla liberazione。 La rinascita porta con se’ smarrimento, paura, solitudine, ma Ditke reagisce e si muove per l’Europa cercando la sua nuova dimensione, segue un gruppo di ballo fino ad approdare in Italia, prima a Napoli, infine a Roma, dove trova casa e amore。Edith Bruck non vuole ci si dimentichi di sua madre piangente il pane abbandonato sulla tavola, della sua famiglia distrutta, delle sue sofferenze e della sua difficile rinascita in un mondo, che anziché accogliere i superstiti, inizialmente li ha allontanati e ha voltato lo sguardo altrove per non sentire la vergogna。Una narrazione schietta e vera, una struggente cronaca di vicende autobiografiche che feriscono il cuore e smuovono le coscienze。 。。。more

Libri_amo_insieme

Una preziosa testimonianza , un romanzo autobiografico che racconta la deportazione nei campi di Auschwitz Birkenau e come sia riuscita a sopravvivere a tanto orrore e alla vita stessa。。。。 bellissimo un gioiello。。。per non dimenticare

Valentina Zanga

3,5 (un onesto 7)。 Una storia emozionante, una scrittura che non lo è altrettanto

Girin 18

Un libro a tematica Olocausto。 Mi aspettavo sinceramente qualcosa di più e questo mi ha un po' delusa。 Parla soprattutto della vita dopo il ritorno dal campo di concentramento tralasciando le emozioni principali del tema e del romanzo。 Trovato piatto e poco emozionante。Poco veritiero, poco preciso。Diciamo che sul tema che descrive questo libro ho trovato romanzi migliori che mi hanno emozionato di più。 Personalmente non mi sento di consigliarne la lettura, ma è solo un parere personale Un libro a tematica Olocausto。 Mi aspettavo sinceramente qualcosa di più e questo mi ha un po' delusa。 Parla soprattutto della vita dopo il ritorno dal campo di concentramento tralasciando le emozioni principali del tema e del romanzo。 Trovato piatto e poco emozionante。Poco veritiero, poco preciso。Diciamo che sul tema che descrive questo libro ho trovato romanzi migliori che mi hanno emozionato di più。 Personalmente non mi sento di consigliarne la lettura, ma è solo un parere personale 。。。more

Alberto Palumbo

Do 3- stelle perché con un libro a tema Shoah non mi sento di dare 2 stelle piene。 Ci sono cose che ho apprezzato come la “Lettera a Dio” e le scene immediatamente successive alla liberazione, ma mi aspettavo molto di più: avrei preferito un libro più lungo, con sentimenti più approfonditi e una maggiore tematizzazione del confronto con la Shoah dopo di essa, ma ahimè non c’è stato。 Peccato: se prima ero per metterlo in cinquina senza averlo letto, adesso non saprei。 Sulla Shoah, si sa, bisogna Do 3- stelle perché con un libro a tema Shoah non mi sento di dare 2 stelle piene。 Ci sono cose che ho apprezzato come la “Lettera a Dio” e le scene immediatamente successive alla liberazione, ma mi aspettavo molto di più: avrei preferito un libro più lungo, con sentimenti più approfonditi e una maggiore tematizzazione del confronto con la Shoah dopo di essa, ma ahimè non c’è stato。 Peccato: se prima ero per metterlo in cinquina senza averlo letto, adesso non saprei。 Sulla Shoah, si sa, bisogna parlarne, ma è anche difficile trovare modi nuovi per farlo senza ripetersi。 。。。more

Giulia Papalia

Edith Bruck aveva tredici anni quando fu deportata: Auschwitz, Dachau, Bergen-Belsen。 A casa rimane solo il pane in lievitazione; con esso la gioventù, la spensieratezza, una quotidianità mai più raggiungibile。 Gli anni della deportazione sono flash nella memoria dell’autrice novantenne che hanno tutti la stessa radice: la sopravvivenza sua e della sorella in un luogo in cui si uccide senza sosta e arbitrariamente。Dalla liberazione, una Ditke ormai adulta si muove nel mondo, violentata e sfrutta Edith Bruck aveva tredici anni quando fu deportata: Auschwitz, Dachau, Bergen-Belsen。 A casa rimane solo il pane in lievitazione; con esso la gioventù, la spensieratezza, una quotidianità mai più raggiungibile。 Gli anni della deportazione sono flash nella memoria dell’autrice novantenne che hanno tutti la stessa radice: la sopravvivenza sua e della sorella in un luogo in cui si uccide senza sosta e arbitrariamente。Dalla liberazione, una Ditke ormai adulta si muove nel mondo, violentata e sfruttata, estranea anche ai suoi stessi connazionali, come persa nel mondo ma profondamente consapevole della sua identità; arriva in Italia nel 1954, a Napoli e diretta dopo qualche tempo a Roma dove conoscerà il compagno della vita。Con questo libro Edith Bruck porta avanti la sua missione di sopravvissuta, il suo racconto di ciò che si sta pericolosamente dissolvendo nella memoria di molti。 。。。more

Maria Grazia Carrara

Merita di essere letto e riletto 。 Perché la Scrittrice ti entra dentro come un coltello affilato :all’inizio non ti accorgi poi pagina dopo pagina ti si contorce nei pensieri e alla fine 。。。 è li , in quel capitolo finale che il sangue fuoriesce ed allora capisci。 “Ti prego , per la prima volta ti chiedo qualcosa : la memoria , che è il mio pane quotidiano , per me infedele fedele, non lasciarmi nel buio”。 Merita di essere inserita nella cinquina dei finalisti strega 2021 。

Sandor

come una bambina di una povera famiglia ebraica della campagna ungherese è costretta dalla storia a diventare adulta a 15 anni, sopravvive ai campi di sterminio al prezzo di perdere famiglia e patria e inizia un triste giro tra Israele ed Europa in cui ognuno si scopre cattivo nella lotta per la sopravvivenza。 L'Italia è il porto finale。 Per chi ha un occhio anche sull'Ungheria,risalta sempre questo incredibile legame a doppio filo che anche oggi il paese ha con la sua profonda ungherese, con le come una bambina di una povera famiglia ebraica della campagna ungherese è costretta dalla storia a diventare adulta a 15 anni, sopravvive ai campi di sterminio al prezzo di perdere famiglia e patria e inizia un triste giro tra Israele ed Europa in cui ognuno si scopre cattivo nella lotta per la sopravvivenza。 L'Italia è il porto finale。 Per chi ha un occhio anche sull'Ungheria,risalta sempre questo incredibile legame a doppio filo che anche oggi il paese ha con la sua profonda ungherese, con le sue dure restrizioni sociali e famigliari。 E' lo stesso ambiente , sociale e familiare, in cui è nato Orban e serve a camprenderne il personalggio。"il pane perdito" ha la forza dei 90 anni della vita del 900 condensati in quasi 100 pagine e invogiia a recuperare i suoi libri precendenti, nel pieno della forza della scrittura。 。。。more

Paola Fiorese

"I due gendarmi a Ditke sembravano sempre più grandi, enormi, facevano grasse risate, riempivano il vano della porta, mentre noi ci rimpicciolivamo""T prego: la memoria, che è il mio pane quotidiano, per me infedele fedele, non lasciarmi al buio, ho ancora da illuminare qualche coscienza"。Dalla terza persona della favola, alla prima persona dell'orrore。 Una testimonianza scarna e autentica che non cerca la compassione, ma si propone come luce per continuare a non voltare lo sguardo e mantenere l "I due gendarmi a Ditke sembravano sempre più grandi, enormi, facevano grasse risate, riempivano il vano della porta, mentre noi ci rimpicciolivamo""T prego: la memoria, che è il mio pane quotidiano, per me infedele fedele, non lasciarmi al buio, ho ancora da illuminare qualche coscienza"。Dalla terza persona della favola, alla prima persona dell'orrore。 Una testimonianza scarna e autentica che non cerca la compassione, ma si propone come luce per continuare a non voltare lo sguardo e mantenere la coscienza vigile。 。。。more

M。

Una storia vera, la particolarità è che descrive il disagio del dopo